La storia, le tradizioni e la Cultura.
Torre San Rocco, ha una lunga tradizione agricola, in particolare legata ai sistemi di irrigazione. I “formali” di Torre San Rocco erano canali costruiti per distribuire l’acqua nei campi coltivati. La loro struttura era costituita da semplici canali scavati nel terreno che utilizzavano la forza di gravità per distribuire l’acqua captata dal fiume Vomano.

La gestione dei formali era comunitaria, con le risorse idriche condivise tra i vari proprietari terrieri secondo accordi locali. Tali accordi regolavano non solo la quantità di acqua che ciascun campo poteva ricevere, ma anche i tempi di irrigazione, per garantire un uso equo e sostenibile delle risorse.

Oggi la modalità di fare l’agricoltura a Torre San Rocco è cambiata. Tuttavia, i formali tradizionali rimangono una parte importante del paesaggio e della cultura locale, testimoniando l’ingegnosità e l’adattamento delle comunità rurali.

Le antiche tradizioni dei “formali” legate all’irrigazione rappresentano ancora oggi un elemento significativo del patrimonio culturale della comunità di Torre San Rocco. I “formali” non erano solo infrastrutture tecniche, ma anche simboli di cooperazione comunitaria e ingegnosità contadina. La loro gestione collettiva rappresentava una caratteristica distintiva.

Ancora oggi i residenti raccontano di regole precise e turnazioni tra famiglie utilizzatrici per la pulizia e la manutenzione che richiedevano una notevole conoscenza del territorio e delle tecniche idrauliche, tramandata di generazione in generazione. Erano questi appuntamenti vissuti come una festa d’amore per la loro terra.

Questo sistema richiedeva una stretta collaborazione tra i contadini, che dovevano coordinare i loro sforzi per assicurarsi che l’acqua fosse distribuita equamente e senza sprechi. I formali non solo garantivano l’irrigazione dei campi, ma erano anche legati a tradizioni come la pesca delle anguille. Questa pratica, strettamente legata all’ecosistema dei formali, è celebrata ogni anno a Casoli di Atri con la Sagra delle Anguille e del Pesto Casolano.
Questo evento testimonia il profondo legame tra la comunità e le risorse naturali locali, mantenendo vive tradizioni che affondano le radici nella storia del territorio.

La ricchezza della vegetazione e l’importanza Ecologica.
La vegetazione attuale sui vecchi formali di irrigazione è un mix affascinante di piante autoctone, specie spontanee e, in alcuni casi, vegetazione introdotta. Questi canali, non più utilizzati per l’irrigazione, offrono un ambiente unico dove diverse specie vegetali possono prosperare, contribuendo alla biodiversità locale: piante spontanee e autoctone, arbusti e alberi, vegetazione ripariale che svolgono un ruolo importante nell’ecosistema locale.

Tali ambienti offrono rifugio e cibo a molte specie animali, contribuiscono alla stabilizzazione del suolo, mitigano la temperatura, svolgono una azione frangivento e supportano la biodiversità locale.
Sono corridoi verdi che possono agire come connessioni ecologiche tra diverse aree naturali, permettendo il movimento e la migrazione delle specie attraverso il paesaggio agricolo o urbano.
La riqualificazione e il mantenimento di questi spazi verdi possono fornire benefici ambientali significativi.

L’Eredità Culturale.
Anche se oggi i formali tradizionali sono in parte sostituiti da sistemi di irrigazione moderni, il loro retaggio sopravvive nella memoria collettiva dei residenti. I vecchi canali, sono parte del paesaggio rurale, ricordano il legame profondo tra la gente e la terra, e l’importanza della cooperazione per il bene comune.

Le antiche tradizioni dei formali offrono uno sguardo prezioso su un modo di vita che, pur cambiato, continua a influenzare la cultura e le pratiche agricole della comunità.
Il riuso e la mobilità sostenibile. Il riuso degli argini dei “formali” come percorsi ciclopedonali rappresenta un interessante evoluzione nell’uso di queste antiche infrastrutture di irrigazione. Questo processo di riqualificazione del territorio trasformerebbe canali storici in risorse per il tempo libero, la mobilità sostenibile e la valorizzazione del territorio.

Diventerebbe parte di un più ampio movimento di rigenerazione urbana e rurale. Seguendo l’intera rete dei formali, infatti, si potrebbe facilmente collegare Scerne a Torre San Rocco, alla zona industriale e proseguire in territorio di Atri servendo anche la loro zona industriale e la comunità di Stracca e nella direzione opposta, proseguire fino al Calvano, raggiungendo così il centro di Pineto. Si potrebbe creare, tratto dopo tratto, una lunga “greenway” di strade ecosostenibili sul un percorso che segue il tracciato dei vecchi formali, da Stracca (Atri) a Pineto Centro collegando piccoli borghi, campi agricoli e aree naturali.

Questi percorsi potrebbero includere aree di sosta attrezzate, punti panoramici e servizi per i ciclisti, rendendoli accessibili e attrattivi per un pubblico ampio e costituire un’ opportunità di piccola imprenditorialità eco-turistica utilizzando eventualmente i vecchi casolari in una sorta di virtuoso Turismo Rurale, godendo della tranquillità della campagna ed allo stesso tempo recuperando queste aree, migliorando la biodiversità e creando spazi naturali fruibili dalla comunità.

La proposta di intervento mira a preservare il valore storico e culturale dei formali, adattandoli a
nuove esigenze della comunità.
I percorsi offrirebbero una rete di collegamenti verdi, incoraggiando l’uso della bicicletta e altri
mezzi ecologici nonché la mobilità pedonale. Ciò ridurrebbe l’uso dell’auto, promuovendo uno stile
di vita più sano e rispettoso dell’ambiente.

I benefici per la Comunità.
Il riuso dei formali come percorsi ciclopedonali non solo preserva la memoria storica, ma crea anche nuove opportunità per lo sviluppo locale. Le comunità locali possono beneficiare di un incremento del turismo, del miglioramento della qualità della vita e della creazione di spazi pubblici condivisi.

In sintesi, la trasformazione dei formali in percorsi ciclopedonali rappresenta un perfetto esempio di come il patrimonio storico possa essere valorizzato in chiave moderna, promuovendo sostenibilità, salute e cultura. Sarebbe un progetto a basso costo di realizzazione poiché i percorsi sono quasi totalmente integri ma affinché rimangano tali e perché possano essere utilizzati dalla comunità è necessario, prodromico ed urgente dichiarare gli argini dei formali area di interesse storico e paesaggistico.

Comitato Ambiente Salute e Territorio di Torre San Rocco – Scerne

Il Presidente
Dr.ssa Clelia Delle Curti